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              salvaguardia"
              
Oratorio Ssn Martino in Foglia 
 
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            L’Oratorio
            di San Martino in Foglia (di proprietà della Famiglia Pacassoni,
            officiato ed aperto al pubblico) deriva da varie trasformazioni
            architettoniche subite nel corso dei secoli. Dalle fonti
            archivistiche sappiamo che fin dal 1213 (27 aprile), in una
            concessione di enfiteusi da parte dell’abate di San Gregorio in
            Conca a Ugolinus Petri Guizardi, viene menzionata la pieve di San
            Martino in Foglia sul Monte Vetularum.
            
            
            A
            seguire la prima pieve che troviamo nelle Rationes Decimarum
            Italiae (Archivio Segreto Vaticano, Collect. 185 e 199), sotto Pensaurum,
            negli anni 1290-92 e 1300 è quella di San Martino in Foglia “Item
            ab eodem pro plebe S . Martini in Folia pro toto anno VIII lib.”
            (185, f.  135, n. 10) e “…
            a domino Aldevrando archipresbitero plebis S. Martini in Folia…”
            (185, f. 143 v) ed in altri fogli fino al 1300 “…dompto
            Angelo solvente nomine domini Aldebrandi archipresbiteri plebis S.
            Martini in Folia…” (199, f. 35).
            
            
            Le
            plebs con il significato
            di comunità cristiane appaiono menzionate fin dal sec. IV e
            riferimenti alla ecclesia
            baptismalis o ecclesia cum
            oraculis, cum cappellis
            si hanno già nel sec. VI. Ma nella precaria situazione politica
            d’Italia la circoscrizione plebana comincia ad essere documentata
            con qualche sistematicità solo a partire dai secoli VII-VIII in
            Toscana, dal sec. IX nella Padania e dal sec. X nelle Marche
            settentrionali.
            
            
            Michelangelo
            Cagliano de Azevedo afferma che “l’nstallarsi di una pieve in un
            edificio antico, di per sé non prova il sussistere di tale
            continuità, ma solo che la pieve sfrutta ed adopera volentieri
            antiche strutture romane poiché esse probabilmente ospitano ancora
            qualche insediamento, e comunque, trovandosi su itinerari
            frequentati, costituisconio un centro ove il popolo confluisce
            agevolmente”.
            
            
            Nel sito, ove è ubicato
            l’Oratorio, già fin dal 1981 è stata segnalata una grande area
            archeologica nella quale sono emersi reperti di età romana (muri in
            laterizio, pavimenti in mosaico e opus spicatum, suspensurae,
            monete, fogne con copertura “alla cappuccina”, frammento di
            iscrizione monumentale, tombe ad inumazione e a incinerazione,
            marmi, colonna tortile, anfore, oggetti in bronzo, tubuli da
            riscaldamento, incensieri, pesi di pietra e di piombo, ceramiche e
            vetri). 
            
            
            Per completare la
            indagine è stato dato incarico ad Ernesto Paleani, titolare della
            omonima Impresa di Ricerca iscritta al MIUR” per continuare sia le
            ricerche archivistiche che quelle archeologiche (individuazione e
            classificazione dei reperti ad oggi ufficialmente trovati) che sarà
            pubblicata in “San Martino in Foglia. Indagine sulla antica Pieve
            e l’area archeologica romana”.
            Le
            ulteriori indagini verranno pubblicate in sintesi in questa pagina.
            Le maggiori fonti sono derivate nel Fondo manoscritti ed a stampa
            della Biblioteca Oliveriana di Pesaro, nell'Archivio di Sttato di
            Pesaro, nell'Archivio della Diocesi di Pesaro, nell'Archivio della
            Soprintendenza archeologica per le Marche, nella Soprintendenza per
            i beni architettonici ed ambientali per le Marche, nella Biblioteca
            Apostolica Vaticana, nella Biblioteca della Universitò agli Studi
            di Urbino ed in tanti altri archivi e biblioteche italiane.
            
            
            (a
            cura di Ernesto Paleani)
            
            
            .
            
            Comitato
            organizzatore:
            Pacassoni
            Michela (Presidente)
            Pacassoni
            Oliviero
            Vagnini
            Giorgio
            Trifoni
            Patrizio
            Ripanti
            Carlo
            Paleani
            Ernesto
             
            
            
            
              
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